15.06.2017

Art Basel

ART BASEL 2017
15-18 Giugno 2017
Hall 2.0  Stand D6


DINAMICHE DELLO SPAZIO
Rodolfo Aricò Carlo Ciussi
François Morellet Mario Nigro Niele Toroni


A arte Invernizzi presenterà ad Art Basel 2017 un progetto di mostra intitolato Dinamiche dello spazio che vuole mettere in dialogo opere fondamentali di Rodolfo Aricò, Carlo Ciussi, François Morellet, Mario Nigro e Niele Toroni. L’esposizione propone opere realizzate con differenti media a partire dagli anni Cinquanta, presentando l’evoluzione di un’idea creativa di movimento nello spazio, espressa non da oggetti in movimento fisico ma grazie ad una dinamica che è interna alla stessa immagine. Attraverso generazioni differenti e diversi linguaggi visuali, l’esposizione traccia questo percorso di ricerca attraverso opere fondamentali in dialogo tra loro.

Fulcro germinale della mostra sono due dipinti di Mario Nigro del 1950: Pannello a scacchi e Senza titolo, caratterizzati da reticoli ottico-percettivi che l’artista movimenta sia dal punto di vista strutturale che cromatico. Le opere di Nigro definiscono così uno spazio nuovo, con uno sviluppo allover che non si limita a restare in superficie, ma intende penetrare tutte le direzioni, anche di profondità, dello spazio dipinto, come indagine delle relazioni possibili del cosmo.

Tre opere di Rodolfo Aricò degli anni Ottanta sono il centro visivo dello spazio interno del progetto. Le fenditure divergenti e le sue germinazioni cromatiche palpitanti frantumano la continuità della tela.

Le due grandi tele  Senza titolo, del 2005 di Carlo Ciussi esprimono una dinamica dello spazio differente, che si concreta in una geometria sensoriale: una geometria non costruita secondo le coordinate e i canoni euclidei, ma declinata a partire da una interiorizzazione potente, da una acquisizione intima, della forma come immagine possibile della metamorfosi di una materialità cosmica in continuo divenire.

Due opere di François Morellet, Contresens n°1 e La fuite enchantée des Beaux-Arts n° 4, entrambe del 2014, esemplificano la sua caratteristica rivisitazione e decostruzione della geometria: archetipi rigorosi ed essenziali come il quadrato, l’angolo, il cerchio, nelle sue opere aprono i propri confini, in duplicazioni, progressioni, frammentazioni, anche attraverso l’inserimento dell’elemento luminoso del neon. L’artista annulla l’immagine come campo visivo chiuso in se stesso, per includere invece il visitatore in uno spazio complesso di esperienza.

Presentati sulle pareti di accesso alla mostra, sono due lavori di Niele Toroni, Impronte di pennello n. 50 a intervalli di 30 cm. Dal 1967, l’artista lavora secondo un metodo che prevede la successione di impronte di pennello n. 50, tracciate a 30 cm di distanza l’una dall’altra, che percorrono superfici diverse, ciascuna delle quali diventa luogo reale di un divenire e di una metamorfosi incessante del suo fare nel tempo. È una dinamica di concretezza della diversità, le cui possibilità non si esauriscono nella singolarità e individualità dell’opera, ma nel modificarsi inesausto delle risultanti possibili del suo empirico realizzarsi e distendersi.


Presentiamo inoltre

ART BASEL PARCOURS
Gianni Colombo
Spazio curvo, 1992, pvc, lampada ultravioletta e animazione elettromeccanica, dimensione variabile

ART BASEL UNLIMITED
François Morellet
π Weeping Neonly, 2001, neon, 400x1750 cm
in collaborazione con Annely Juda Fine Art, London and Kamel Mennour, Paris