19.09.2024

Bocconi Art Gallery

Università Bocconi, Milano

BOCCONI ART GALLERY
UNIVERSITÀ BOCCONI, MILANO

INAUGURAZIONE GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024

Giovedì 19 settembre 2024 inaugurerà il nuovo percorso espositivo della Bocconi Art Gallery di Milano dove saranno presentate anche le opere di Gianni Asdrubali, François Morellet, Nelio Sonego e Michel Verjux.

Bocconi Art Gallery è il percorso di avvicinamento dell’Università a un mondo ‘diversamente’ contemporaneo, quello culturale e artistico, parte della vita di ciascuno. L’arte contemporanea, anche dove non la si comprenda appieno, è arricchimento e apertura della mente, innesca domande e suggestioni che trapelano dai racconti visivi in cui essa si esprime, che siano tele, installazioni, sculture o fotografia. Per questo Bocconi ha scelto di investire con costanza nel progetto BAG – Bocconi Art Gallery, coinvolgendo sempre nuovi artisti di livello internazionale e intrecciando collaborazioni con importanti gallerie italiane e straniere. L’obiettivo è la ricerca di un continuo scambio culturale e di un ricambio di opere che, variando di anno in anno, offrano punti di vista e di interpretazione differenti.

Le opere di Gianni Asdrubali sono presenze contraddittorie e contrapposte, atipiche figure dell’impossibile. In questi corpi fatti di “niente”, originati dalla tensione di un’assenza originaria, si manifestano interrogativi di contraddizioni ed imprevedibilità. Si tratta di far sentire quel soffio ribelle che contraddice ogni senso e la gravità del corpo stesso, quel soffio che fa volare la pesantezza delle cose. Nella modalità solitaria, una unica opera è sola nello spazio, in quella collettiva, più opere indipendenti sono unite casualmente in un unico insieme, in una unica opera.
I 48 tubi di argon di colore azzurro che compongono π Weeping Neonly n. 1 di François Morellet sono collegati tra loro da cavi della stessa lunghezza. Più o meno pendenti, sono disposti in otto gruppi verticali, ognuno dei quali è collegato a un trasformatore affisso in alto sulla parete. La posizione dei tubi, sei per ogni serie, è stata determinata con un sorteggio e utilizzando il numero π. L’effetto di queste precise linee rette che si dirigono in ogni direzione - e di questi fili sciolti e pendenti - è di grande disordine. Il titolo  è stato ispirato dall’aspetto di un salice piangente, che l’opera può richiamare alla mente.
Nell’opera di Nelio Sonego la pittura sembra strabordare oltre il limite del supporto, coinvolgendo lo spazio e l’osservatore non varcando o trapassando la superficie, ma aggirandola ed esplorandola nella sua fisicità. Gesti, slanci rapidi sulla tela che generano immagini aperte, espressione di una tensione in cui il corpo dell’artista e la tela divengono un tutt’uno.
Michel Verjux indaga l’idea di vuoto, luogo e spazio attraverso quelli che lui definisce éclairages, proiezioni luminose di forme geometriche, in cui il fascio di luce dialoga con l’ambiente circostante, facendo emergere indirettamente nuovi aspetti del reale. L’artista lavora sull’atto del vedere come luogo d’incontro con la realtà: nella presenza della materia attraverso la luce che apre allo spazio possibilità per una epifanica e inedita presenza.


Per maggiori informazioni
www.unibocconi.it/bag