La galleria A arte Studio Invernizzi ha inaugurato giovedì 20 maggio una mostra personale dell’artista inglese Alan Charlton.
Nato a Sheffield nel 1948, ha tenuto la sua prima mostra personale nel 1972 da Konrad Fischer a Düsseldorf. Negli anni Settanta ha esposto nelle gallerie Gian Enzo Sperone di Torino, Bruno Bischofberger di Zurigo, Leo Castelli di New York, Lisson Gallery di Londra, Durand-Dessert di Parigi.
Negli anni Ottanta si sono svolte sue mostre personali allo Stedelijk Van Abbemuseum di Eindhoven, al Musee St. Pierre di Lione, al Palais de Beaux-Arts di Charleroi, al Musee d’Art Moderne di Parigi e al Museum Haus Ester di Krefeld.
Nel 1997 il Museo Carré d’Art di Nimes gli ha dedicato un’ampia retrospettiva e si sono svolte mostre personali al Museum Moderner Kunst di Otterndorf e al Kunstverein in Hamburg e nel 1998 si è svolta una retrospettiva all’Henry Moore Institute di Leeds.
In questa terza mostra personale presentata in galleria sono state esposte opere del 1999.
L’unità di misura che determina le dimensioni delle opere è come sempre cm 4,5, che è la profondità di ogni dipinto. Ogni opera è composta da elementi sottili di uguali dimensioni disposti orizzontalmente o verticalmente. Lo spazio tra ogni elemento è uguale alla misura della larghezza dello stesso. Ogni opera è di un differente tipo di grigio.
“Concepito e presentato come molteplicità, il dipinto modula la parete di supporto, ne scandisce la spazialità tanto quanto la parete si fa condizione della sua visibilità. Inoltre, lo spessore del modulo, questa pittura che possiede ed esibisce un corpo, agisce con la luce dello spazio e crea una tessitura di ombre portate che interferisce con la nostra percezione in modo che anche il nostro sguardo diventi agente attivo della significazione, al pari del nostro movimento, posto che l’opera così costruita assume aspetti diversi a seconda dei vari punti di vista” scrive Giorgio Verzotti nel catalogo che è stato pubblicato in occasione nella mostra, contenente le riproduzioni delle opere installate in galleria e un apparato biografico.