Giovedì 14 maggio 1998 sono state inaugurate contemporaneamente tre mostre relative alle opere degli ultimi cinque anni di lavoro dell'artista Mario Nigro (Pistoia 1917 - Livorno1992).
Nel 1949 la Libreria Salto di Milano presenta la sua prima mostra personale e in seguito viene invitato a far parte del Movimento Arte Concreta.
Nel 1954 pubblica i primi scritti sullo Spazio totale.
Nel 1964 viene invitato alla Biennale di Venezia dove ritorna nel 1968 con una sala personale e successivamente nel 1978 e nel 1982.
Nel 1971 il Westfälicher Kunstverein di Münster e il Zentrum für Aktuelle Kunst di Aachen gli dedicano una mostra antologica.
Nel 1979 il Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano inaugura la sua attività espositiva con una mostra personale dei suoi ultimi lavori e, nel 1994, organizza la mostra Omaggio a Mario Nigro presso la Galleria del Credito Valtellinese di Milano. Nel medesimo anno il Wilhelm-Hack-Museum e il Kunstverein di Ludwigshafen, in collaborazione con il Quadrat Bottrop Josef Albers Museum, realizzano una grande retrospettiva con opere dal 1947 al 1992.
In queste mostre, a Milano, la galleria Cardi ha presentato le opere I dipinti satanici del 1989: "... con questi dipinti hanno inizio una riflessione e una elaborazione sull'uso costruttivo di un segno dalla natura gestuale ... la pennellata e il gesto che la determina divengono una azione serrata dove le tracce di colore si dispongono l'una accanto all'altra, con un processo di stratificazione e accumulo che portano alla definizione di una densa e compatta figura verticale".
La galleria A arte Studio Invernizzi e la galleria Artra hanno presentato le opere Strutture: "L'ultimo ciclo di opere eseguite da Nigro, prima della sua scomparsa, riflette perfettamente quella che è stata la matrice dominante di tutta la sua lunga storia di artista. L'incessante confronto tra una componente razionale e costruttiva e un'urgenza emotiva che lo portava a trasgredire ogni soluzione prima di una sua trasformazione in regola. L'approccio rigoroso e, al tempo stesso, l'insofferenza per un rigore fine a se stesso. È questo il tratto saliente dell'uomo Nigro come della sua opera. E negli ultimi lavori del 1991-92 l'intrecciarsi dei due aspetti raggiunge un'asprezza ostinata".
In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo bilingue con un saggio introduttivo di Giovanni Maria Accame, sessanta riproduzioni a colori che documentano gli ultimi cinque anni di lavoro dell'artista e un apparato bio-bibliografico.
La mostra si avvale del patrocinio della Provincia di Milano e del Comune di Milano, Settore Cultura e Musei.