La galleria A arte Studio Invernizzi ha inaugurato giovedì 2 marzo una mostra personale dell’artista Pino Pinelli che presenta una serie di lavori recenti.
“Il carattere espansivo del colore e, d’altro lato, il rigore emotivo della costruzione: entro queste polarità Pino Pinelli ha sviluppato fin dai primi anni Settanta il suo inconfondibile linguaggio attraverso ritmi fisici e vibrazioni tattili della materia, dividendo e riunendo in un solo gesto gli eventi dell’invenzione cromatica.
Dalla sua storia di opere emerge una concezione dell’opera intesa come corpo pittorico, organismo che sta nello spazio e ne fonda l’orizzonte, una presenza che si irradia dalla materia verso un processo spaziale immanente al distribuirsi delle forme sulla parete.
Più che raccogliere luce le immagini sembrano proiettarla nell’insieme degli elementi che Pinelli costruisce attraverso il potere costruttivo del gesto, che guida ogni azione per via di concentrazioni e dilatazioni, di pause e dinamismi capaci di fissare la visione nella complessità del tutto.
... La ‘diversità’ del lavoro di Pinelli sta nel possesso plastico dello spazio pittorico, nell’apertura del suo perimetro, in quella ... ‘rottura’ del quadro classico, negazione della superficie chiusa, desiderio di affidarsi a frammenti che sembrano uscire con la potenza e la forza di un vulcano.
... Quello che Pinelli persegue è l’esaltazione tattile del valore cromatico, non alla maniera dei pittori materici ma con le modalità dei costruttori di scene parietali dove lo spettatore è chiamato a reagire in tempo reale all’estensione delle forme nello spazio, con tutta l’emozione possibile.” così scrive Claudio Cerritelli nel catalogo che è stato pubblicato in occasione nella mostra, contenente le riproduzioni delle opere installate in galleria, un apparato biografico, una poesia di Roberto Carifi e una di Carlo Invernizzi.