La galleria A arte Studio Invernizzi ha inaugurato giovedì 17 gennaio la mostra personale dell’artista Rudi Wach, realizzata in collaborazione con il Forum Austriaco di Cultura a Milano.
L’artista, nato ad Hall in Tirol nel 1934, ha creato per questa occasione un ciclo inedito di disegni di grandi dimensioni.
“Rivolgendo un'attenzione sempre crescente al disegno, Wach ha cercato di trasformarlo in uno strumento che fosse non meno degno di considerazione della sua produzione scultorea, anzi la superasse in parte per la qualità visionaria che indica nuove possibilità, e come pensiero che continua un percorso già intrapreso dall'artista. (...) Ma le modalità con cui Wach, disegnando, si addentra nelle regioni del subconscio, stabilisce relazioni con i miti e dà espressione al soprannaturale, si rivelano decisive e utili anche per l'attività scultorea. Esse vengono alimentate dalle esperienze e dalle scoperte di un artista che da un lato si lascia guidare e coinvolgere in esplorazioni perseguite con ostinazione, e dall'altro è in grado di far scaturire da un canone sviluppato gradualmente figure formulate con sempre maggiore nitidezza e purezza.
Tutta l'attività artistica di Wach è tesa a rintracciare, in una ricerca cauta e quietamente irrequieta, pensieri reconditi, o presenti solo in forma rudimentale, concernenti la posizione dell'uomo in un cosmo che diventa sempre più vasto; l'artista oscilla fra un ‘ora’ e un ‘qui’ e le forme di un pensiero rivolto a un ‘aldilà’, come l'aveva immaginato Hofmannsthal, si sente toccato dalle testimonianze del passato, si immerge nelle profondità dell'anima, che ha acquisito consapevolezza di quel patrimonio attraverso lenti processi di meditazione e autopercezione.” Così scrive Kristian Sotriffer nella monografia che è stata pubblicata in occasione della mostra, con contributi di Maria Vailati, Elmar Zorn, Carlo Invernizzi e una intervista all’artista a cura di Francesca Pola e un’ampio apparato iconografico.