La galleria A arte Studio Invernizzi ha inaugurato mercoledì 22 settembre 2010 una mostra personale di Ulrich Rückriem - indiscusso protagonista della scultura europea dalla metà degli anni Sessanta - nella quale verranno presentati 70 disegni appartenenti al ciclo creativo che ha caratterizzato la sua opera degli ultimi tre anni.
L’esposizione esemplifica un momento particolarmente significativo della ricerca di Rückriem, quello dedicato alla produzione grafica che da sempre ha accompagnato la sua indagine, e che recentemente ha accolto anche il colore.
Ciascuno di questi disegni nasce da un approccio immediato e casuale alla superficie: l’artista sovrappone sette fogli di carta da lucido e unisce i punti con cui ha arbitrariamente segnato ogni singola pagina. Dalla risultante di queste linee ha origine una forma (e di conseguenza anche una spazialità) che viene poi colorata dall’artista.
In questo procedere, ciò che per Rückriem è importante affermare non senza una certa provocatorietà, è il carattere arbitrario di tutta l’operazione. Inoltre, ciò che contraddistingue l’indagine dell’artista sia in termini pittorici sia in termini scultorei, è la possibilità reale di non esaurire con un’ unica soluzione la condizione espressiva dell’opera. L’alternanza dei punti casualmente disposti sui fogli infatti, presuppone una numerosa serie di risorse formali: la libertà dei singoli elementi nel loro disporsi nello spazio quindi, così come il loro legame relazionale, è potenzialmente modificabile secondo sistemi variabili che connotano l’atto estetico come un campo di forze trasformabili.
In contemporanea, è stata presentata una mostra dell’artista tedesco presso la galleria Ars Now Seragiotto di Padova per la quale sono stati realizzati due interventi a muro della serie “Day and Night” dove le opere grafiche ritornano anche nelle pitture parietali, in cui il fondo, in una delle pareti bianco, nell’altra nero accoglie alcuni dei disegni che ne punteggiano la superficie e che sottolineano l’attenzione di Rückriem per il potenziale espressivo delle forme nello spazio.
In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo bilingue con la riproduzione delle opere esposte in galleria a Milano e a Padova, un saggio di Elena Forin, testi di Dorothee Böhm e un apparato bio-bibliografico.